Sono in molti a ritenere che cambiare fornitore di energia elettrica sia piuttosto complicato. Tuttavia, contrariamente a quanto si pensa, attivare una nuova offerta luce e gas è più semplice di quanto sembri. Andiamo a vedere, passo dopo passo, come richiedere l’attivazione di una nuova fornitura luce e quali sono i documenti, i costi e le tempistiche previste per il cambio gestore energia elettrica e gas.
Come cambiare fornitore
Le diverse normative previste in materia di mercato libero dell’energia agevolano i meccanismi di libera concorrenza e cercano di ridurre al minimo le difficoltà legate al cambio gestore. Il cliente ha infatti il pieno diritto alla libera scelta del fornitore energetico che propone le migliori condizioni contrattuali.
Una volta scelta l’offerta luce più in linea con le proprie esigenze, non si deve fare altro che attivare un’altra fornitura con la compagnia energetica scelta. Quest’ultimo, difatti, è chiamato a sostituirsi in tutto e per tutto al vecchio fornitore.
Tutte le questioni tecnico-amministrative sono a carico del nuovo fornitore così che il cliente non deve occupare di nulla.
Quali documenti e dati servono per cambiare fornitore
In fase di sottoscrizione della nuova fornitura luce, è importante avere sotto mano la seguente documentazione:
- documento d’identità in corso di validità
- codice fiscale in corso di validità
- bolletta del precedente fornitore
- codice POD
- codice IBAN, qualora volessi attivare la domiciliazione bancaria dei pagamenti
Costi per cambiare gestore
Gli unici costi che si potrebbero dover sostentere sono i costi di bollo per il nuovo contratto di fornitura (solo se l’offerta luce e gas rientra in quelle del mercato tutelato) pari a 16 euro e il deposito cauzionale. In caso di cessazione del contratto luce e7o gas, tale deposito dovrà essere restituito al cliente entro 30 giorni dalla data di cessazione del contratto di fornitura.
L’importo massimo che può essere richiesto dai fornitori è pari a 25 euro per i consumi fino a un massimo di 500 metri cubi all’anno e pari a 77 euro per i consumi massimali variabili tra i 500 e 5.000 metri cubi su base annuale. Non possono invece essere richiesti alcuni anticipi sui consumi. Il deposito cauzionale massimo può essere richiesto per 11,5 KW di potenza elettrica, in base alla tariffa prevista dal contratto. Si tratta di circa 35 euro per una famiglia tipo. La somma può essere pagata al momento della sottoscrizione del contratto oppure con modalità rateale.
Tempi per cambiare gestore
In caso di fornitura domestica, i tempi previsti per il cambio operatore di energia è pari a un mese dal primo giorno del mese successivo alla sottoscrizione del contratto. In caso di fornitura non domesticale tempistiche per cambiare gestore sono di un mese per il mercato di maggior tutela e di tre mesi per il mercato libero.
Pochi giorni prima dell’effettivo passaggio, il nuovo operatore esegue la prima lettura del contatore e ne trasmette i dati al vecchio operatore affinché questi emetta l’ultima bolletta contenente il conguaglio che il cliente deve pagare. Questa lettura rappresenta anche la partenza del servizio di fornitura dell’energia elettrica con il nuovo distributore. Da quella data in poi tutti i consumi sarannoaddebitati sulla bolletta dell’energia elettrica relativa al nuovo operatore.
fonte: www.facile.it